L’Italia rischia il fallimento, il governo chiede agli Italiani duri
sacrifici, si allungano i tempi delle pensioni, si tagliano posti letto negli
ospedali , la disoccupazione soprattutto giovanile aumenta.
Di fronte a questa situazione drammatica, cosa fanno gli amministratori di Positano ? Aumentano la spesa corrente: 100.000,00 euro per il Festival del Teatro,
con un aumento della spesa rispetto allo scorso anno del 30% - 25.000,00 euro per la
Settimana dell’Ambiente-20.000,00 euro per attrezzare la spiaggia libera,
coperti solo in parte da 3.700,00 euro
di sponsorizzazioni - 10.000,00 euro per il miniclub. Questi sono solo una parte
dei soldi che quest’amministrazione ha speso quest’estate senza che sia rientrato nelle casse comunali un solo euro.
Intanto il Comune è senza soldi,
la Giunta Comunale ha approvato una delibera, assente l'assessore al Bilancio, con la quale è costretta a chiedere alla banca titolare
della tesoreria, l’anticipo di cassa, ovvero
un prestito fino a 700.000,00 euro ad un tasso di interesse del 4% ,cosa mai successa nella storia recente del Comune di Positano.
Per fare cassa hanno dovuto anche anticipare l’incasso delle rate N.U, altrimenti mancavano i soldi per pagare gli
stipendi.
L' eccesso di spesa
non finisce qui, la Giunta Comunale ha approvato un progetto di un Festival dal
titolo altisonante “Il mito di Positano
nel mondo” un evento da tenersi da settembre a dicembre, un progetto senza capo né coda che dovrebbe sostituire il Myth
Festival, unico evento di rilievo Internazionale; costo
preventivato 100.000,00 euro, di questi, 50.000,00 euro dovrebbero essere a carico del
bilancio comunale nel caso la Regione Campania finanziasse
il progetto.
Il Sindaco è orgoglioso di queste spese, lo rimarca con soddisfazione in
ogni conferenza stampa.
Noi crediamo invece che in
momenti come questi vi siano altre priorità, per esempio, aiutare le famiglie in
difficoltà, le giovani coppie a pagare l’affitto, a sostenere gli studenti meritevoli
nelle spese per gli studi, a fare investimenti utili per il Paese.
Chiedere scelte lungimiranti e di buon senso a
questa classe dirigente e ai tanti accoliti
è purtroppo esercizio vano.
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