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giovedì 8 novembre 2012

L'arte della menzogna



 

Il  Sindaco, non sapendo come giustificare ai cittadini di Positano il suo operato,  ricorre alle menzogne.
Nelle sue precisazioni pubblicate su un giornale locale, sostiene che la precedente amministrazione avrebbe iniziato l’iter  per la vendita della scala confinante con l’ex- Alcione e per la demolizione del muro di via Leucosia,  affermazioni fatte  senza mai citare atti  approvati, non avrebbe potuto farlo,  perché nessun atto è stato mai approvato se non dalla sua amministrazione.
Il Sindaco è un maestro  nell’arte della menzogna in un recente Consiglio Comunale;  affermava che l’area sottostante il giardino dei Lucini era stata ceduta al privato dalla precedente amministrazione;  ma l’atto di cessione era vecchio di sessant’anni.
Nello stesso Consiglio Comunale affermava che nel costruendo parcheggio di Fornillo  la precedente amministrazione avrebbe approvato la convenzione prevedendo di destinare  l’edificio pubblico come deposito,  falso anche questo,  il nuovo locale era destinato ad ospitare la biblioteca comunale. Come falsa era l’affermazione che  il progetto per la realizzazione del by-pass e del parcheggio della Chiesa Nuova predisposto della precedente amministrazione  avrebbe previsto la  demolizione di alcune abitazioni.
Ci troviamo di fronte ad  una patologica mistificazione  della verità,  un Sindaco costretto a mentire per far emergere il proprio ruolo, per coprire la propria incapacità o peggio per coprire le discutibili scelte che sta operando.
Per la vendita dei beni comunali  il gruppo di minoranza ha votato contro il piano di alienazioni in due diversi Consigli Comunali,  ritenendo tale vendita inopportunità e immotivata  sperando  in un ravvedimento  del gruppo di maggioranza, così non è stato e alla terza votazione i consiglieri di opposizione hanno deciso di non partecipare al voto, in segno di protesta per una scelta che si ritiene vergognosa.  Se tale  vendita  sarà portata a temine  verrà segnalata alla Procura Regionale della Corte dei Conti.
Questa amministrazione, senza cultura di governo, in calo di consensi, senza idee nè progetti, va avanti tirando a campare tra piccoli favori e piccole clientele, loro lo  chiamano “cambiamento”, ma anche questa affermazione come le altre  è l’ennesima menzogna.

Domenico Marrone
 

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