Gli incarichi di consulenza affidati all’esterno dell’amministrazione avrebbero provocato, secondo i magistrati, un danno di 1 milione 559 mila 798 euro.
Le accuse si muovono in due direzioni: un danno presunto da quella che viene definita “spesa inutile” e quello arrecato all’Amministrazione Provinciale “per non aver proceduto per selezione”.
Gli incarichi risultano sprovvisti di tutti i presupposti normativamente imposti.
Nel merito delle contestazioni, inoltre la procura della Corte dei Conti rileva che la Sapna “ ha conferito a due consulenti esterni “l’assistenza tecnica per l’attuazione di tutti quegli adempimenti per i quali essa stessa è stata costituita e dotata di risorse finanziarie e di personale”.
Quindi “duplicazione di consulenze e sovrapposizione di competenze”.
I magistrati si soffermano sull’ex prefetto Catenacci “ in quanto autore della maggior parte degli affidamenti consulenziali”
I magistrati ritengono che gli incarichi “potevano essere espletati dal personale di servizio interno”
Non solo, finora scrivono i magistrati “non è stato ancor approvato il piano industriale nonostante sia stata conferita onerosa consulenza esterna”.
Tutte le accuse mosse dalla procura Regionale della Corte dei Conti sono tutte da dimostrare e gli indagati avevano tempo fino al 28 giugno scorso per argomentare le proprie controdeduzioni difensive.
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