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lunedì 13 settembre 2010

Si conclude un deludente Myth Festival










Foto: Massimo Capodanno

Si è concluso sabato sera la seconda edizione del Myth Festival, doveva essere questa l’occasione per consolidare questo evento e annoverarlo tra i Festival importanti in Italia, ma è sembrato solo la brutta copia dell’edizione dello scorso anno.
Disorganizzazione e scarsa qualità degli eventi in programma, tutto ciò non si può certo imputarlo alla diminuzione dei fondi regionali, la spesa comunque ha raggiunto i 300.000,00 euro.
Nonostante fosse noto l’avvenuto finanziamento regionale già dall’aprile scorso, il materiale pubblicitario e il calendario degli eventi è stato reso noto il giorno prima dell’inaugurazione del Festival .
E’ venuto a mancare lo scopo primario di questo evento quello di promuovere l’offerta turistico-culturale di Positano. A questo occorre aggiungere la disorganizzazione per la prenotazioni dei biglietti che ha prodotto la mancata partecipazione agli eventi dei cittadini e degli ospiti .
E’ mancata nel programma del Festival una importante mostra nella cripta medievale come quella di Mimmo Paladino che l’anno scorso fu visitata da 3000 persone, nell’edizione di quest’anno è stata sostituita dalla visione di un video di Luciano De Crescenzo. Gli incontri di parola sono andati deserti addirittura annullato quello con Eva Cantarella. Sono mancati gli appuntamenti con la musica, i piccoli concerti lungo le stradine, le uscite notturne sul mare, nulla di veramente emozionante.
Discutibile la decisione di posizionare le due auto dello sponsor nell’area pedonale.
Ed infine il contestatissimo concerto di Sal Da Vinci fortemente voluto dal Sindaco, non è riuscito neanche a riempire la piccola platea riservata al pubblico e ha rappresentato il punto più basso di tutto il Festival.
Se si devono spendere trecentomila euro per avere questi risultati, meglio risparmiarli e pensare ad investirli in qualcosa di diverso, ma da questa classe dirigente non sappiamo scegliere cosa è peggio.
Si conclude un estate all’insegna della cultura nazional-popolare che ha comportato un enorme spreco di pubblico danaro e che ha prodotto un unico risultato quello di danneggiare l’immagine di raffinatezza di Positano.


La redazione

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